
Ci ho provato a prenderli seriamente e ho letto il “libro a 5 stelle per l’Europa. Ecco cosa ne penso.
Giuro che ho cercato di partire con ogni migliore intenzione: mi sono detto che, avendo sempre trovato grandi buchi nella offerta programmatica dei pentastellati, questa sarebbe potuta essere una buona occasione per cambiare idea. In fondo avevano da poco diffuso in rete un intero libro contenente i loro programmi per l’Europa, quale migliore occasione. Certo gli impegni quotidiani sono sempre molti e leggere un intero libro programmatico non sarebbe stato semplice (immaginavo), ma poteva valerne la pena.
La prima sorpresa è stata che non si tratta di un libro ma, al massimo di una brochure; un totale di 19 pagine di PDF, di cui 10 impiegate fra titoli di capitolo, indice e pagine bianche, quindi 9 pagine restanti per illustrare il programma 5 stelle sull’Europa concernenti Mercato unico e commercio, Economia e Unione Monetaria Schengen, immigrazione e sicurezza Politica estera e difesa Budget europeo Capacità di “decidere e indirizzare” Energia, materia e resilienza (una media di una paginetta e qualche riga per punto).
Ok, si potrebbe obiettare che “l’opera” serve per illustrare il programma agli elettori e che scrivere in maniera più approfondita e dettagliata renderebbe il tutto poco fruibile per l’elettore medio (abituato ai 140 caratteri di twitter). Personalmente però non credo si possa e si debba nutrire ignoranza e superficialità con ignoranza e superficialità: un programma politico deve essere completo, approfondito e deve permettere una analisi tecnica seria. Per la propaganda elettorale si fanno abstract, riassunti, slogan ecc. A voler condensare in poche righe la soluzione di problematiche multiple e complesse si rischia solo di produrre una sequenza inutile di banalità. E infatti…
Venendo al contenuto non c’è molto da dire, così come non c’è molto da leggere. Più che di un programma si tratta di una illustrazione generale della “vision” a 5 stelle, estremamente generica e idealizzata, tanto che non sarebbe male come discorso di ringraziamento della reginetta del ballo, subito dopo la promessa di impiegare il proprio anno di mandato per ottenere la pace nel mondo.
Leggendo ci si imbatte in continui “è necessario che“, “bisogna che“, indirizzi di principio senza mai indicato il come si intenda arrivare a quegli effetti, decisamente l’aspetto più spinoso di ogni questione, specialmente quando la contrattazione di ciò che vuoi ottenere la devi fare in Europa con altri 27 Stati sovrani.
Il capitolo (o meglio, la paginetta) su Economia e moneta unica è di una genericità imbarazzante: non si capisce come il M5S intenda ottenere i risultati che propone (peraltro non chiari nemmeno quelli); frasi come “E’ prioritario aprire un dibattito pubblico a livello internazionale sul futuro dell’Unione europea e sui costi degli squilibri causati dall’introduzione della moneta unica come vincolo economico tra gli Stati membri” sono buttate li senza approfondimenti o spiegazioni metodologiche suscitando uno spontaneo “e quindi?”
“E’ necessario modificare radicalmente l’impianto della governance economica europea … basato sul predominio del mercato e sul rispetto di vincoli stringenti, infondati e insostenibili dal punto di vista economico e sociale.” Ok, come lo vuoi modificare? come vuoi ottenere la modifica? quali risorse intendi dedicare? …niente…
La parte Schengen e immigrazione non è migliore: ci sono alcune indicazioni di principio sulla necessità di modificare Dublino in modo che i paesi di primo approccio non siano gli unici a sostenere gli sforzi (giusto alla soglia del banale), senza spiegare come la problematica dovrebbe essere accettata dagli altri paesi. Perché l’idea che sia sufficiente fare la proposta e, vista l’altissima caratura morale dei proponenti, sia immediatamente accolta a braccia spalancate dal resto del mondo mi pare un tantino ingenua (oltre la malafede direi).
Ancora, ” E’ urgente firmare accordi di riammissione con i Paesi terzi e velocizzare le pratiche di rimpatrio dei migranti che non hanno diritto alla protezione internazionale”. Veramente? Oh grazie ragazzi, menomale che ce lo avete detto voi, averlo saputo prima…immagino che quindi Di Maio & Co. abbiano un piano preciso su come firmare accordi bilaterali efficaci con paesi come la Libia (dove di fatto non ‘è un governo effettivo), la Somalia (che te lo dico a fare…), l’Eritrea, Siria (guerra permettendo), Nigeria, Angola (ci siete mai stati in Angola?…io si…ve lo consiglio per le ferie…), Costa d’Avorio ecc.
“In materia di antiterrorismo deve essere rafforzata la cooperazione tra tutti i Paesi, eliminando gli ostacoli che non permettono un efficiente ed efficace scambio d’informazioni tra Stati membri”
Giusto, a questo punto perché non l’acqua bagna, il sole scalda e altri concetti profondi similari.
La sicurezza e lo scambio di informazioni sono aspetti tecnicamente molto complessi, proprio perché sono strettamente collegati ad una moneta con due facce di enorme peso: da un lato appunto la sicurezza individuale, e dall’altro le libertà civili. Lo scambio di informazioni (o intel data sharing) è un aspetto estremamente delicato perché attiene alla capacità di ciascuno stato di acquisire e analizzare informazioni, uno degli aspetti più sensibili, la cui incauta diffusione potrebbe rivelarsi un pericolo enorme per la sicurezza dello stato stesso. Ecco perché sono tutti un po’ gelosi di ciò che sanno. Ed ecco perché la frase è una banalità estrema: non credo che i pentastellati avrebbero molta fortuna ad ottenere agevolazioni nei meccanismi di scambio informazioni, specialmente vista la loro propensione alla diffusione in rete delle stesse….in ogni caso negli anni, grazie alla creazione e l’implementazione di agenzie come EUROPOL, anche l’aspetto dello sharing data in ambito europeo ed extra europeo è notevolmente migliorato…ma bisognerebbe studiare un po’ per saperlo.
La parte ambientale è francamente un minimo più strutturata, segno che quel settore è più vicino alle corde dei grillini: pur in maniera sempre estremamente generica, sono tuttavia presenti alcune indicazioni di principio che meritano di essere approfondite.
Nel complesso però si tratta di un documento che non saprei se definire più imbarazzante o preoccupante. Il livello di approfondimento è da ricerca di biennio delle superiori (una tesi di laurea universitaria su uno solo dei singoli punti trattati inferiore alle 80-100 pagine credo verrebbe rimbalzata senza pietà). Se questo è il massimo di sforzo programmatico che sono in grado di fare, temo che siano in arrivo tempi duri per tutti.
In ogni caso, se non vi fidate e volete farvi una idea autonoma, potete scaricare qui il documento.
La recensione (ottima) supera in lunghezza il testo recensito… sintomo del coacervo di banalità e astrattezze contenute nell’opuscolo…