La Virgineità (politica) perduta

Ok ok, ammetto che scrivere due dei primi tre articoli sui grillini potrebbe sapere di accanimento (in realtà potrei quasi dire tre su tre visto che il primo riguardava la disinformazione in rete, quindi pane quotidiano per molti di coloro che si cibano dei post di Dibba & Co. ), d’altronde quando la cronaca supera la fantasia, come evitare di dedicare qualche riga alla questione romana.

Vorrei partire da una premessa: Virginia Raggi, a mio modesto avviso, non ha motivo di dimettersi per i fatti legato a Marra (nè per quelli della Muraro). Deve lavorare e amministrare, rispondendo di ciò che fa solamente ai cittadini romani che l’hanno votata, riponendo peraltro in lei enormi aspettative (che non possono certo dirsi ripagate dal “vigile di guardia alle buche”-sic!)

Detto ciò, ho letto i commenti che vanno per la maggiore fra il popolo pentastellato e mi sono goduto fino all’ultima parola i commenti di Dibba e DiMa. Quindi la linea comunicativa è: Marra non è del movimento, in più i fatti contestati sono precedenti a questo incarico, quindi avanti tutta con la Raggi, purché non intenda amministrare come vuole, perché da adesso se intende mantenere il simbolo è sotto “tutela” speciale. Mi ci sto ancora scompisciando!.

La linea apparentemente funziona grazie a qualche bugia ed un tecnicismo (e grazie al fatto non scontato che il gli iniziati al movimento si riscoprono partigiani come ogni altra schiera di fan politici, né più né meno)…e così, oltre al mito dei grillini preparati abbiamo sfatato anche il fatto che il popolo grillino non accetta bugie..se le balle arrivano dal blog a da qualche post amico, sono pronti a fare il ruolo della trota d’allevamento, quelle che abboccano all’amo anche senza esca.

Il tecnicismo: Virginia Raggi non è indagata. In realtà la sindaca, con buona probabilità, allo stato attuale potrebbe benissimo essere indagata. Se la GdF si presenta in campidoglio con un ordine di esibizione degli atti firmati significa che c’è un indagine che riguarda quegli atti quindi, probabilmente, che l’indagine riguarda anche chi di quegli atti è il firmatario e responsabile. La verità è che, ad ora, la Raggi non ha ricevuto una notifica formale ex art.369 c.p.p. (il “famoso” avviso di garanzia). Del resto l’indagato viene informato dell’indagine dalla procura “solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere”, oppure quando diviene necessario prorogare le indagini oltre il termine previsto.

Le bugie: Vero che Marra non sia tecnicamente uomo del movimento e vero anche che i fatti contestati risalgono a periodo precedenti MA (si legge MA grande quanto una casa), Marra non è uno dei tanti dipendenti del Comune di Roma. E’ uomo che, fin da subito ha creato malumori nel movimento, o almeno in alcune sue componenti, e su cui la Raggi ha puntato tutto, minacciando di dimettersi e far cadere il Comune se non avesse potuto tenerlo in squadra. Ha fatto una scommessa perché si è resa conto che senza certi personaggi, estranei al movimento e a volte un po’ discutibili (ma molto integrati nei sistemi di governace locali), non sarebbe stata in grado di gestire una realtà complicata come quella romana (visto che una squadra grillina in gradi di mettere mano ai problemi di gestione romana NON ESISTE). Ha perso. Soprattutto la faccia. Non tanto per essersi fidata di qualcuno che adesso è in manette, quanto per aver accettato il commissariamento da parte del movimento, per non aver fatto valere, a quanto pare, il fatto di essere un rappresentante eletto dai cittadini e per non aver preferito le dimissioni a questa farsa.

La verità è che se non si fosse parlato di Roma, se il far cadere la Raggi non fosse stato un colpo irreparabile alla credibilità del movimento come forza di governo, la cara Virginea sarebbe già stata scaricata senza pietà, finendo nel calderone degli epurati dal blog (per info telefonare casa Pizzarotti, ore pasti).

Ma far cadere il comune di Roma ora non si può, quindi il movimento dei principi, si scopre movimento che vuole mantenere il posto. Poco importa se per farlo bisogna entrare in una contraddizione di dimensioni bibliche (tanto se il popolo ella rete si beve sirene, scie chimiche ecc.. figurarsi se non è disposta a credere all’ennesimo complotto antigrillino…).

Tutto lecito, anche perché obiettivamente reati conclamati non ce ne sono, tantomeno imputabili alla sindaca, così che, per i criteri del buonsenso, si deve andare avanti. MA, d’ora in avanti questi criteri devono appartenere anche al movimento, perché la possibilità di arroccarsi dietro il loro presunto duriepurismo (che cavolo di parola mi sono inventato..mah!), è persa nel momento in cui l’opportunità politica di non cedere il governo di Roma ha prevalso sulla voglia di rimanere vergini illibate.

In tutto ciò rimane ancora un mito che dovrebbero riuscire a sfatare: quello di saper amministrare. E su questo attendiamo fiduciosi, specialmente a Roma.

P.S. Giuro che, perle di Dibba e DiMA permettendo, il prossimo non sarà sui grillini…

paola-taverna-virginia-raggi-1
foto di famiglia..ovveo…parenti serpenti (foto: www.nextquotidiano.it)

 

 

 

 

Be the first to comment

Leave a Reply