
E’ fatta, doveva succedere, è successo. Da oggi le posizioni non saranno più quelle di prima, e in fondo è una buona notizia.
Le presidenze di Camera e Senato sono state decise grazie ad una trattativa fra Movimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia. Un normalissimo do ut des fra forze politiche che, chi piu chi meno, sono risultate vincitrici alle elezioni politiche. Un accordo, grazie al quale i 5 Stelle ottengono la poltrona di Presidente della Camera per Fico e, in cambio, accettano di votare la Casellati al Senato.
Romani non andava bene perché impresentabile; la Casellati lo è stata considerata di meno, ammesso che l’essere impresentabili sia soggetto a graduazione.
Per inciso però la Casellato fu a suo tempo giudicata impresentabile. Lo era perché fedelissima di Berlusconi e Ghedini, ideatrice fra gli altri della strategia difensiva nel caso di Rubi. Lo era perché durante il periodo come Sottosegretaria aveva fatto assumere la figlia al Ministero. Lo era quando Travaglio in trasmissione le urlava contro, applaudito dal popolo grillino.
Oggi non lo è più e, lo voglio sottolineare, non ci trovo nulla di così aberrante: volevano una presidenza per la quale gli servivano voti da altri. Per averla hanno accettato di rivalutare una posizione passata. Hanno trattato, cosa che in politica è fatto del tutto normale.
Ma…(si perché c’è un bel ma)… da oggi basta accuse a chiunque di inciuciare. Si chiama trattare, quando lo fa il movimento e quando lo fano gli altri.
Basta far finta di essere qualcosa di differente. Basta sentenziare contro chiunque dall’alto di una presunta superiorità morale che non c’è.
Per governare bisogna avere una maggioranza; per avere una maggioranza bisogna trattare e in politica tutti trattano. Da oggi il “tutti” comprende anche i 5 Stelle.
Certo perdere la verginità può far male e immagino che oggi fra i grillini ci sarà qualcuno che storce un po’ il naso; qualcuno che vede sparire lo spirito giacobino e purista del movimento. Se ne faranno una ragione nella consapevolezza che sia necessario a crescere come forza politica (forse).
Questa volta i seggi servono, tutti. Può capitare che si vada alla conta e per governare bisogna salvaguardarne il piu possibile. In quest’ottica anche gli impresentabili interni, quelli che avevano gia “firmato le dimissioni” possono essere riabilitati e ammessi nel gruppo. In fondo uno vale uno, soprattutto in Parlamento
Nonostante i meme in cui si dichiara di non voler trattare con Berlusconi, è così. Stop.
Diamo il benvenuto al Partito a 5 Stelle.
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