RINO GAETANO RIVIVE GRAZIE AD ARTU’

DI ALBERTO EVANGELISTI

Può capitare in questi giorni, ascoltando musica per radio, di imbattersi in un brano dalle sonorità familiari, almeno per chi, come il sottoscritto, da sempre ammira il lavoro del compianto Rino Gaetano.

Riconosci le sonorità, il modo di scrivere e, in qualche modo la voce. Non si tratta però di un vecchio pezzo che ti era sfuggito, ma di “Ti voglio”, brano incompiuto del cantautore crotonese che ha preso la vita grazie al lavoro di Artù, al secolo Alessio Dari, giovane cantautore romano che tanto ricorda Gaetano.

La scena musicale romana, sempre viva e brulicante di nuovi talenti, non è nuova all’offrire sorprese piacevoli come Artù: ascoltandolo ti accorgi che canta la vita, diretta come un pugno, con la stessa sagacia, la stessa ironia e, per dono divino, quasi con la stessa voce di Rino Gaetano. I testi sono poesie in cui, con semplicità spiazzante, Artù infila riflessioni profonde, piazzandotele di fronte come fossero banalità.

Il sarcasmo, la voce graffiante, la delicatezza di canzoni come “Tutto passa” o “Giulia si sposa”, la sfrontatezza di “Roma d’estate” o di “Zitti” sono la dimostrazione di quando fra il genio di Gaetano ed il giovane cantautore ci sia un filo diretto.

Più si ascolta Artù e più si capisce che nella scelta di fargli completare “Ti voglio” non c’è nulla di volutamente o meramente commerciale, c’è invece la voglia di far prendere vita ad un brano nella maniera più naturale possibile, affidandone la conclusione a chi sta dimostrando giorno dopo giorno, canzone dopo canzone, di meritare quel testimone.

La cosa più importante, se vogliamo, in questa ideale similitudine fra i due cantautori, è che ascoltando Artù, se da un lato si riconosce distintamente l’ispirazione che prende anche da Rino Gaetano, dall’altro non si ha mai l’impressione che la cosa sia forzatamente voluta, manca completamente l’effetto cover che in qualche modo avrebbe rischiato di sminuirene il valore.

Lo stile di Artù pare proprio questo, dire le cose in maniera semplice ma efficace, senza mai prendersi troppo sul serio (a proposito, il nome d’arte, Artù, lo ha scelto perché da ragazzo assomigliava a Semola, il protagonista del cartone animato Disney “La spada nella roccia”).

Forse anche per questo motivo l’idea di affidargli “Ti voglio” parte dalla volontà della sorella di Rino, Anna, sicura che Alessio sia la persona ideale per completare l’opera del fratello in maniera naturale.

Il risultato è quello voluto. La canzone si sviluppa lineare e diretta, con un equilibrio piacevole, in cui assieme alla voce di Artù sono inserite parti originali cantate da Rino Gaetano, insieme un omaggio ed un modo per considerarlo ancora fra noi.

“Ti voglio” è il primo singolo tratto dal nuovo album di Artù “VOLA ALE!”, uscito il maggio scorso, accompagnato dal video firmato dal regista Maurizio Nichetti.

Artù è la dimostrazione che la scena italiana ha ancora molto da dire e da dare.