
Voglio consigliarvi un libro: Il Tabacco che brucia, di Giuseppe Bisceglia.
Ma in questo blog non si parlava di politica? Anche, ma non solo. Sempre diffidare di chi è monotematico, qualsiasi sia il tema, politica, religione, alimentazione…poi il blog è mio e parlo di ciò che voglio 😉
Scherzi a parte era un po’ che non leggevo un libro, lo confesso e non ne vado fiero. Purtroppo ultimamente le letture che ho fatto sono state principalmente professionali: testi giuridici, sentenze e alla fine questo ha allontanato da me la lettura vera, quella per diletto.
L’ho fatto con questo libro, opera prima di un giovane autore casalingo. Televisione ovviamente spenta, musica in sottofondo e via.
Ci sono tanti buoni motivi per leggere Il tabacco che brucia.
In primo luogo, come ho già detto, è un opera d’esordio di un giovane autore italiano e Dio sa quanto questo paese abbia bisogno di persone che sappiano e abbiano voglia di scrivere. Le opere d’esordio poi mi mettono sempre una certa curiosità.
Il libro è ben scritto, scorre bene e si lascia leggere facilmente. Le dimensioni ridotte dei capitoli e dell’intero lavoro non scoraggiano, quindi ogni scusa di mancanza di tempo non regge.
Apprezzabili le descrizioni dei paesaggi, abbastanza dettagliate da far vivere i luoghi e far assaporare le sensazioni al lettore, senza però dilungarsi eccessivamente in un mero sfoggio stilistico che, il più delle volte, risulterebbe noioso. Qui no, l’equilibrio è quello giusto ed è facile immaginarsi seduti attorno ad un tavolo di un pub o di un wine bar londinese assieme ai protagonisti.
Bella anche la caratterizzazione dei personaggi: i lati intimi del carattere emergono dalle pagine del libro tanto da dare l’impressione al lettore di conoscere Matteo, Federico o Alison, immedesimarsi nella loro psiche, intuirne le sfumature di carattere immaginando come si comporteranno di li a poco.
La storia è semplice, in senso positivo. Non ci sono avvenimenti sconvolgenti e pretenziosi. E’ invece un viaggio che in parallelo si svolge fra Londra e l’Inghilterra e nella psiche dei protagonisti, cavalcando le onde emotive che si snodano nei cantoni dell’animo, fra amicizia, passione, amore e gelosia. Impossibile non riconoscersi ed immedesimarsi.
In conclusione ci sono sere in cui ciascuno di noi si merita una parentesi con se stesso. In quei momenti con la luce giusta, un po’ di musica in sottofondo (nel mio caso sarà sempre e solo Rock), qualcosa da soseggiare, che sia vino rosso, whisky, o anche semplicemente una tazza di tè, Il tabacco che brucia sarà una buona compagnia, capace di catalizzare fra le pagine un viaggio che inizia nei luoghi del racconto e finisce dentro se stessi.
Buona lettura.
P.S.
se volete saperne di più…io l’ho trovato qui:
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